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Mai come questo mese il titolo della nostra rubrica dedicata a tessuti e segreti sartoriali è appropriato: quante volte, infatti, incontriamo la parola ‘poliestere’ su un’etichetta? E forse lo facciamo senza sapere davvero le caratteristiche della materia cui fa riferimento.

12 Maggio 2021

Perché se il cotone e la lana possono vantare tradizioni secolari, questa fibra sintetica ha una storia decisamente più giovane.

I primi studi relativi ad essa vengono portati avanti da Wallace Carothers, il chimico statunitense che nel 1935 passa alla storia per l’invenzione del nylon. Nel periodo concomitante a questa scoperta, Carothers conduce sperimentazioni anche su polimeri derivanti da prodotti petroliferi. La sua ricerca indica la strada anche ad altri colleghi, che meno di dieci anni dopo consentono al colosso DuPont di lanciarsi nel commercio dei primi tessuti sintetici. Essi, combinati con altre fibre perlopiù naturali (su tutte lana e cotone), arrivano all’attenzione del grande pubblico durante gli anni Settanta, imponendosi sul mercato.

White Line (il nome si ispira alla linea che delimita i campi da gioco) nasce all’indomani degli entusiasmi e dei clamori che eventi come Wimbledon esercitano sul pubblico mondiale. Rolando nota che le TV – i cui schermi ai tempi sono ancora perlopiù in b/n – penalizzano gli atleti in look total white: la rivoluzionaria decisione è di studiare outfit coordinati, in cui il chiaro e lo scuro si alternano come il positivo e il negativo. È in questo periodo che vengono individuate le precise tonalità di blu navy e rosso che rendono inconfondibile il brand, in dialogo con una palette di colori pastello: l’écru, il beige, il verde, l’azzurro.

Derivazione di materiali di scarto e riciclo, il poliestere è un materiale dalle diverse anime, esistente in più forme: nella moda quella più diffusa si chiama PET, il polietilene tereftalato resistente all’usura, allo sporco e all’umidità, traspirante, elastico, coibentante, resiliente verso gli agenti chimici e fisici; la sua spiccata ingualcibilità, inoltre, spesso non rende necessaria la stiratura, rendendolo protagonista unico del mondo fashion.

Le fibre in poliestere giocano un ruolo di primaria importanza nella storia FILA, attenta alle scoperte tecnologiche sin dagli inizi della propria storia. I primi indumenti confezionati in tessuto sintetico sono i pantaloncini da tennis della linea WHITE LINE: una direzione nuova, che proietta il marchio verso l’avanguardia e il progresso tecnologico. Naturale prosecuzione di ciò sono i capi per la montagna e ovviamente l’activewear. Un racconto che giunge fino ai giorni nostri, con collezioni che oltre a valorizzare le peculiarità delle fibre hanno un occhio attento sulla sostenibilità.

Naturale prosecuzione di ciò sono i capi per la montagna e ovviamente l’activewear, fino alle collezioni contemporanee che oltre a valorizzare le peculiarità delle fibre puntano un occhio privilegiato alla sostenibilità. Da diverso tempo FILA abbraccia infatti pratiche di preservazione ambientale che passano attraverso una scelta consapevole dei tessuti. Esempio emblematico è il pile beige, verde e blu in foto, ottenuto dalla raccolta differenziata e dal riciclaggio di dieci bottiglie di plastica. Una storia virtuosa, che scopriamo su un’etichetta non per caso.

About

Born in Biella in the foothills of the ltalian Alps, WONNIE is a ski-loving white bear. Because he is from the snow­covered Alps, he is vulnerable to hot weather, and despite his size he has timid personality so he is always blushing. WONNIE is a gentle bear with heart of gold who easily find faults with himself even with small things but never blames others.