BORDOCAMPO: FEDERICO MIRRI

Continuano le interviste ai giurati del nostro contest TUTT1 1NS1EME. Oggi chiacchieriamo con Federico Mirri, co-fondatore di IVE, per discutere la relazione tra sostenibilità e nuove tecnologie.

7 Marzo 2022

Nell’ambito di TUTT1 1NS1EME, il contest che Fondazione FILA Museum ha indetto in occasione dei 111 anni del brand e rivolto a progetti creativi dall’animo sostenibile, l’uso delle nuove tecnologie sarà centrale e (auspichiamo) consapevole. Per questo motivo abbiamo pensato di coinvolgere in giuria Federico Mirri, giovane imprenditore, cofondatore e amministratore di IVE, Bot Agency parmigiana. Laureato in Economia Aziendale all’Università di Bologna, Federico ha trascorso 14 anni in Spagna, a Madrid, prima di tornare in Emilia-Romagna e co-fondare IVE. Quando parla non lesina su battute ed incursioni ironiche, ma sappiamo che prenderà l’incarico di giurato molto, molto seriamente.

Ciao Federico, benvenuto sul Blog e nella giuria di TUTT1 1NS1EME, il nostro contest creativo. È la prima volta che svolgi un ruolo similare? Come ti approccerai ad esso?

FEDERICO MIRRI: Grazie! In effetti è la prima volta che mi capita, ne sono onorato. Sono un po’ timido di carattere, ma con la presenza di quell’altro timidone di Wonnie sarà tutto più facile.

Grazie ad IVE, la Bot Agency che hai co-fondato a Parma, l’orsetto Wonnie è diventato un Chatbot che interagisce con il nostro pubblico online. Raccontaci com’è nata e come si è evoluta quest’impresa.

FM: La mission di IVE è quella di creare personaggi virtuali che parlino (e chattino!) per il brand, abbattendo quel senso di diffidenza che comunemente si ha verso l’interazione con un software. Ciò è possibile grazie ad una grafica azzeccata, alla capacità di comprensione dell’algoritmo, al modo di porsi in fase di risposta: il mix giusto per generare empatia nei confronti dell’utente, insomma. Nel caso di Wonnie dal punto di vista grafico era tutto già pronto, un campione di simpatia ed empatia solo a guardarlo. Animarlo è stato davvero piacevole! Quando Annalisa (Zanni, Manager di Fondazione FILA Museum, ndr) ce lo ha presentato, trasmettendoci tutta la sua ammirazione per lui, non ci è sembrato vero, la proposta è uscita naturale.

Qual era la tua conoscenza di FILA prima dell’incontro con Wonnie e la Fondazione?

FM: Che domande! L’abbigliamento FILA è presente in ogni casa, credo, e tutte quelle in cui ho vissuto io non fanno eccezione. La cosa più preziosa che ho è parecchio datata: potrei donarla al Museo, in effetti, ma preferisco tenermela stretta ed usarla ancora un po’…

Il dibattito sui rapporti tra sostenibilità e nuove tecnologie è ormai quotidiano. Qual è la posizione di IVE al riguardo?

FM: IVE è un’azienda giovane che non ha ancora necessità di policy interne strutturate, ma è costituita da persone che si sono formate in anni in cui il concetto di sostenibilità era già intrinseco, sia negli studi che nella vita di tutti i giorni. Di conseguenza è per noi naturale operare in modo rispettoso. Non stampare, non utilizzare più risorse cloud del dovuto, fare la raccolta differenziata anche solo per buttare un bastoncino da caffè, lavorare con pc portatili a batteria quando possibile….Sono esempi magari banali, ma spero rendano l’idea di ciò che voglio esprimere.

TUTT1 1NS1EME è un’iniziativa ispirata da tre parole: tribù, sostenibilità e l’inglese centricity. Le nostre interviste ai giurati terminano tutte con la stessa domanda: qual è la tua preferita e perché?

FM: Scelgo senza dubbio centricity perché, come ho detto all’inizio, rispecchia il valore aggiunto di IVE: proporre personaggi virtuali che combinino alla perfezione grafica, comprensione ed espressione, al fine di creare empatia.

About

Born in Biella in the foothills of the ltalian Alps, WONNIE is a ski-loving white bear. Because he is from the snow­covered Alps, he is vulnerable to hot weather, and despite his size he has timid personality so he is always blushing. WONNIE is a gentle bear with heart of gold who easily find faults with himself even with small things but never blames others.

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