Tempo di vincere: chi è Sofia Kenin
“Voglio diventare la n. 1 nel mondo”: papà Alex, che le fa da coach sin dalla prima infanzia, racconta che tra le primissime parole di Sofia Kenin ci siano state proprio queste.
Chissà se ai tempi immaginava che si sarebbero tramutate in realtà, e in particolare che la figlia, oggi 21enne, potesse tramutarsi in vincitrice dell’Australian Open. La più giovane dei tempi di Maria Sharapova, per essere precisi: Kenin non solo detiene un primato, ma lo fa anche sulla tennista che è stata a lungo suo idolo personale.
Il successo di Sofia è sponsorizzato FILA e forse non è un caso che la sua storia rispecchi molti dei valori promossi dal brand. La tenacia, la caparbietà e l’intelligenza tattica che le han permesso, lo scorso 1 febbraio, di spuntarla in Finale sulla spagnola Garbine Muguruza arrivano dalla famiglia d’origine, che nell’87 si trasferisce dalla Russia negli Stati Uniti.
Kenin è un perfetto, orgoglioso modello multiculturale: promuove l’American Way of Life (la racchetta, sul campo, ha il telaio dipinto a stelle e strisce) ma risponde alle domande dei giornalisti in russo, la stessa lingua che coi genitori parla nella casa di Pembroke Pines, Florida.
Sono loro a giocare un ruolo fondamentale quando a soli tre anni e mezzo scorgono in lei “un’attitudine a dir poco straordinaria per il tennis”, incoraggiandola a praticarlo con sacrificio e disciplina. Sul suo cammino, tra gli altri, c’è Rick Macci, il coach che segue, tra le altre, Serena Williams e la stessa Sharapova. Macci forgia il timing sulla palla di Sofia e la soprannomina mosquito, perché “è una che non ti dà tregua, ha una forza mentale innata”. E ancora: “Sofia non è mai sbilanciata, colpisce la palla mentre ancora sta salendo e sa come buttarti fuori dal campo. Poche ragazze hanno poi la sua mano nel giocare le smorzate”.
Doti ampiamente dimostrate agli Australian Open, dove il servizio vincente che le consegna il 5-2 si accompagna ad ovazioni e ad un guadagnato rispetto del pubblico. “Il mio sogno è diventato ufficialmente reale, quindi tutti, se avete un sogno, credeteci, diventerà vero!”.
Alla grinta dimostrata in campo Sofia (soprannome ‘Sonya’, come lei stessa specifica attraverso i social) unisce l’attenzione ad un look rigorosamente firmato FILA: su tutti spicca quello – già iconico – sfoggiato a Melbourne, e giocato sui toni del verde acqua e del blu.
Qualche giorno fa, su Instagram, aveva chiesto ai suoi follower cosa pensassero di un altro outfit rosso e rosa, che avrebbe voluto sfoggiare a Indian Wells: quel torneo, come sappiamo, purtroppo non si svolgerà nell’immediato, ma siamo certi che la grinta e la forza dell’atleta torneranno inarrestabili sulla terra battuta.