ETICHETTE: IL LAVAGGIO DELLA LANA
Quando, nel marzo 2021, decidemmo di lanciare un nuovo appuntamento blog dedicato all’universo tessile e alle sue dinamiche, esordire parlando di lana ci parve un passaggio obbligato. Un omaggio dovuto alle origini FILA ma anche al territorio biellese, la cui produzione laniera ha tradizione secolare e nomea internazionale.
Con la prima ‘Etichetta’ dell’anno ritorniamo sull’argomento, addentrandoci con maggior precisione sulla lavorazione di una fibra nata migliaia di anni or sono. Questo mese vi parliamo del processo di lavaggio della lana, che a seguito delle fasi di tosatura e di cernita costituisce un momento importantissimo.
Tosato ed arrotolato in balle, il vello viene sottoposto a cernita, ovvero alla classificazione delle varie tipologie di fibre. Dopodiché è pronto per molteplici lavaggi in acqua tiepida, dove – all’interno di grandi vasche – l’azione di detergenti garantisce una sgrassatura primaria. Terminata l’eliminazione delle impurità , la lana è asciugata con aria calda e dai liquidi reflui si estrae un grasso puro denominato lanolina, derivante dalle secrezioni delle ghiandole sebacee della pecora.
Al termine del lavaggio, la lana asciutta presenta nodi e residui di sporco. Tali imperfezioni, spariranno con il processo di cardatura, che contribuisce a rendere la fibra morbida come una nuvola. Appuntamento al mese prossimo per scoprire i segreti di questo step!